La storia del rapporto tra la coop sociale La Terra Promessa e la casa circondariale di Novara ha radici lontane nel tempo. All’indomani della costituzione della cooperativa sul finire degli anni ’80 il primo ambito in cui si spese fu proprio il carce cittadino e le attività afferenti la filiera tipografica che si svolgevano al suo interno.

Al primo tentativo di collaborazione, naufragato nelle pieghe di un sistema di esecuzione penale non ancora informato e sensibile, nelle pratiche, al valore del lavoro in termini di offerta educativa da rivolgere alle persone in esecuzione penale, é succeduta una nuova fase di presenza.

Questo nuovo impegno in ambito penale si é caratterizzato da subito con un nuovo clima di collaborazione tra la Direzione dell’Istituto e la cooperativa.

Da una parte la Direzione dell’Istituto ha recepito nelle sue pratiche di lavoro l’importanza rivestita dal favorire le condizioni minime per la presenza all’interno di attività lavorative, dall’altra la cooperativa si è offerta come partner della Direzione sul piano della promozione di azioni, progetti e attività tese alla crescita del numero di persone detenute ed ammesse al lavoro.

La proposta progettuale, forte della sinergia tra Direzione di Istituto e cooperativa, oggi vede anche il contributo a sostegno della “Compagnia di San Paolo“. La Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, pur non essendo soggetto titolare di alcuna quota nel budget del progetto, è presenza attiva quale elemento di raccordo e collante tra carcere e società esterna.

Il progetto che andiamo a sviluppare vuole impattare in termini sostanziali tanto sul sistema di esecuzione interno al carcere, quanto sul territorio esterno, coinvolgendo la comunità locale.

“A partire dal settembre 2012 La Terra Promessa ha assunto la gestione dell officine tipografiche interne al quadro di riqualificazione promosso dalla Direzione dell’Istituto e dalla “Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri”